caro Marco, apprezzo molto il tuo lavoro che vedo quotidianamente sulla newsletter di logos quote. Tuttavia stamattina ci sono rimasto un pò male: mio padre votava a sinistra, aveva un cervello le cui elaborazioni spesso e volentieri mi mancano e, purtroppo, anche una metastasi encefalica. Capisco che la tua battuta si rifà alle deplorevoli, riprovevoli e degne di condanna dichiarazioni di Berlusconi; noto, tuttavia, che il cattivo gusto si spande a macchia d'olio, per certi versi sdoganato ed autoreferenziale. Più o meno quello che diceva Gaber quando affermava: "Non temo Berlusconi sè. E' del Berlusconi in me che ho paura." Non ce l'ho con te in particolare, ma credo che se vogliamo essergli migliori, dobbiamo smettere di gareggiare con lui. Se è sceso in campo, quel campo non è il mio. Credo che dobbiamo anche smettere di ridurre tutto ad una macchietta: le sue dichiarazioni sono, sempre, di una gravità assoluta e noi lo trattiamo come se fosse un caratterista da varietà del sabato sera. Ebbene, lui non mi ha mai divertito e cominciano a intristirmi anche le battute su di lui. Gli accostamenti e battute sulla malattia, poi, mi addolorano. A lui, che mai stimai, è inutile dirlo; con te, che invece apprezzo e considero, mi permetto di farlo. Con immutata stima Stefano
ciao Stefano, leggo solo ora il tuo commento. mi spiace essere stato troppo per così dire "cazzone", a volte mi lascio andare e alcune battute di dubbio gusto mi scappano dalla tastiera e dalla penna. spero che in futuro riuscirò nuovamente a guadagnarmi a pieno la tua stima. a presto.
http://neuropolitik.blogspot.com/2011/05/la-scissura-di-silvio.html
RispondiEliminacaro Marco,
RispondiEliminaapprezzo molto il tuo lavoro che vedo quotidianamente sulla newsletter di logos quote.
Tuttavia stamattina ci sono rimasto un pò male: mio padre votava a sinistra, aveva un cervello le cui elaborazioni spesso e volentieri mi mancano e, purtroppo, anche una metastasi encefalica.
Capisco che la tua battuta si rifà alle deplorevoli, riprovevoli e degne di condanna dichiarazioni di Berlusconi; noto, tuttavia, che il cattivo gusto si spande a macchia d'olio, per certi versi sdoganato ed autoreferenziale. Più o meno quello che diceva Gaber quando affermava: "Non temo Berlusconi sè. E' del Berlusconi in me che ho paura."
Non ce l'ho con te in particolare, ma credo che se vogliamo essergli migliori, dobbiamo smettere di gareggiare con lui. Se è sceso in campo, quel campo non è il mio.
Credo che dobbiamo anche smettere di ridurre tutto ad una macchietta: le sue dichiarazioni sono, sempre, di una gravità assoluta e noi lo trattiamo come se fosse un caratterista da varietà del sabato sera. Ebbene, lui non mi ha mai divertito e cominciano a intristirmi anche le battute su di lui.
Gli accostamenti e battute sulla malattia, poi, mi addolorano.
A lui, che mai stimai, è inutile dirlo; con te, che invece apprezzo e considero, mi permetto di farlo.
Con immutata stima
Stefano
ciao Stefano, leggo solo ora il tuo commento. mi spiace essere stato troppo per così dire "cazzone", a volte mi lascio andare e alcune battute di dubbio gusto mi scappano dalla tastiera e dalla penna. spero che in futuro riuscirò nuovamente a guadagnarmi a pieno la tua stima.
RispondiEliminaa presto.
01 giugno 2011