Da una parte si chiede alle donne di andare in pensione più tardi, perché non è giusto smettere di lavorare a 60 anni. Dall’altra si impone a tutti i dipendenti pubblici (donne comprese) di andare in pensione anche prima di aver compiuto 60 anni, perché bisogna rinnovare la pubblica amministrazione. Due emendamenti in evidente contraddizione fra loro vengono inseriti in una stessa legge, il decreto anticrisi. Non solo, c’è anche un terzo emendamento in corso di approvazione alla Camera, e che riguarda due altissimi dirigenti statali: per questi due personaggi di rilievo la pensione viene rinviata a data da destinarsi, in deroga al tetto dei 67 anni previsto per tutti gli altri dipendenti pubblici italiani. Dal decreto nato per favorire la ripresa dell’economia potrebbe insomma venir fuori un nuovo regime previdenziale per il pubblico impiego, con tante regole sparse, quasi personalizzate, e che fanno a pugni fra loro.
.......io non so' più che pensare...se il ridicolo sovrasta il patetico ...ma sempre sulla nostra pelle ( e per nostra intendo lavoratori - quelli ancora vivi - che pagano tutto e più del ricevuto)
Mi da la sensazione che abbiamo un conflitto di emisferi. Il lato destro del cervello manda a fanculo quello sinistro e viceversa. Sara' che hanno bisogno di avere una parte sinistra da accusare a ogni costo e quella e' l'unica parte rimasta? (Non facciamo confusione, e' autoironia di una che nel DNA ha la sinistra)
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=66300&sez=HOME_ECONOMIA
RispondiEliminaDa una parte si chiede alle donne di andare in pensione più tardi, perché non è giusto smettere di lavorare a 60 anni. Dall’altra si impone a tutti i dipendenti pubblici (donne comprese) di andare in pensione anche prima di aver compiuto 60 anni, perché bisogna rinnovare la pubblica amministrazione.
Due emendamenti in evidente contraddizione fra loro vengono inseriti in una stessa legge, il decreto anticrisi. Non solo, c’è anche un terzo emendamento in corso di approvazione alla Camera, e che riguarda due altissimi dirigenti statali: per questi due personaggi di rilievo la pensione viene rinviata a data da destinarsi, in deroga al tetto dei 67 anni previsto per tutti gli altri dipendenti pubblici italiani. Dal decreto nato per favorire la ripresa dell’economia potrebbe insomma venir fuori un nuovo regime previdenziale per il pubblico impiego, con tante regole sparse, quasi personalizzate, e che fanno a pugni fra loro.
.......io non so' più che pensare...se il ridicolo sovrasta il patetico ...ma sempre sulla nostra pelle ( e per nostra intendo lavoratori - quelli ancora vivi - che pagano tutto e più del ricevuto)
anonima perchè tanto a che serve un nome
Attenzione...non lo sai che il pessimismo è un reato ormai!!
RispondiEliminaSorridi che va tutto benisssssimo!
Mi da la sensazione che abbiamo un conflitto di emisferi.
RispondiEliminaIl lato destro del cervello manda a fanculo quello sinistro e viceversa. Sara' che hanno bisogno di avere una parte sinistra da accusare a ogni costo e quella e' l'unica parte rimasta?
(Non facciamo confusione, e' autoironia di una che nel DNA ha la sinistra)
Io concordo con ciò che dice il tizio nella vignetta.
RispondiEliminaanche io!
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